Olio filtrato o non filtrato? Ecco cosa c’è da sapere e come sceglierlo.
UNA MODA O UN FATTORE STORICO?
E’ da quasi 4-5 anni che è si è sviluppata la gran moda del “non filtrato” che ha investito diversi prodotti alimentari: dalle birre al vino, non escludendo neanche l’olio.
La ” tecnica” del non filtrato prevede che si conservino le parti rifermentative, ad esempio nel vino e nella birra, i cosiddetti lieviti. I lieviti che inducono la fermentazione e nel caso di questi prodotti sono responsabili anche della formazione della lieve CO2 (anidride carbonica), rimangono, terminato questo processo nel fondo delle bottiglie.
Non venendo filtrati, i lieviti rilasciano un caratteristico sentore di lievito, crosta di pane, mollica che è riscontrabile tanto all’olfatto quanto al palato.
E NELL’ OLIO?
Anche l’olio è presente non filtrato. Terminato il processo di frangitura e il successivo passaggio di separazione della parte acquosa dall’olio (è una componente naturale che si ottiene dal processo di frangitura), se non viene effettuata filtrazione, l’olio risulterà verde scuro e torbido a causa della presenza di micro particelle di polpa e corpuscoli.
QUAL E’ DA PREFERIRE?
La scelta è in primis legata soprattutto al proprio gusto. Molti scelgono ancora un olio non filtrato perchè lo si crede migliore.
In realtà, con il processo di filtrazione gli oli sono più puliti, brillanti e delicati. Anzi, possiamo garantire che con tale processo l’olio ha la capacità di conservarsi meglio e di preservassi dalle eventuali ossidazioni dovute alla presente dei corpuscoli.
Per avere il meglio della qualità, noi del Frantoio Evo del Borgo consigliamo sempre di utilizzare l’olio filtrato.
LA FILTRAZIONE QUINDI E’ UN PROCESSO CHIMICO?
Assolutamente no! Nel caso dell’olio è un passaggio esclusivamente meccanico che fa l’olio attraverso una serie di filtri che trattengono le particelle grossolane e i sedimenti.
Filtrare l’olio fa si che si mantenga inalterata la qualità del nostro olio e soprattutto il suo autentico sapore.
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